E’ stato pubblicato il Decreto Interministeriale 10 luglio 2024 n. 225 che ha introdotto disposizione applicative in materia di credito di imposta per le imprese di produzione cinematografica e audiovisiva di cui all’art. 15 della legge 14 novembre 2016 n. 220
I tre principi fondamentali introdotti dal Decreto Interministeriale sono i seguenti:
a) il produttore deve essere in grado di certificare la copertura finanziaria con risorse private di almeno il 40% del costo di produzione del film;
b) deve essere presentato un accordo vincolante con uno dei primi venti distributori italiani (ancora non individuati) che prevede costi minimi di promozione del film in sala;
c) nell’accordo è obbligatorio un numero minimo di proiezioni in sala e in determinati slot orari.
D’ora in avanti esisteranno, infatti, tre “scaglioni” produttivi cinematografici: quella dei film con budget oltre i 3 milioni e mezzo di euro; quelli tra 3 milioni e mezzo e un milione e mezzo; quelli sotto il milione e mezzo.
I primi dovranno entro quattro settimane dalla prima uscita, garantire 2.100 spettacoli in almeno 100 sale con una proiezione almeno nella fascia 18,30-21,30.
Per quelli della seconda fascia entro quattro settimane dalla prima uscita dovranno essere garantiti 980 spettacoli in almeno 70 sale con una proiezione almeno nella fascia 18,30-21,30 10.
Per i film sotto il milione e mezzo le proiezioni obbligatorie sono 240 in tre mesi.
Il decreto rinvia alla futura approvazione di decreti direttoriali l’indicazione di ulteriori modalità e delle disposizioni tecniche e applicative relative al riconoscimento del credito d’imposta.
Lo Studio Legale Vannicelli Cinquemani Celletti e Malossini sta analizzando alcuni punti critici della nuova normativa per verificare la possibilità di proporre un’impugnazione al TAR del Lazio. Per ogni informazione potete rivolgervi all’Avv. Alessandro Malossini.